"Il New Musical Express salutò la stella nascente dei Floyd con la richiesta che ogni componente del gruppo elencasse per i lettori del settimanale del pop riconosciuto una serie d'informazioni vitali: peso e altezza; nomi di fratelli e sorelle; animali e hobby; "età d'ingresso nell'industria dello spettacolo"; e i colori, cibi e attori preferiti. La rubrica Life-Lines of the Stars del NME era, dopo tutto, un venerando rito di passaggio, attraverso il quale erano passati i Beatles, gli Stones e i Kinks - per non dire dei Dave Clark Fire e degli Herman's Hermits - nel loro viaggio verso la cima. Ora era il turno dei Pink Floyd.
I singoli Floyd risposero a questo esercizio in maniere tanto diverse quanto rivelatrici. Rick Wright si rivelò di gran lunga il più coscienzioso e onesto - confidando, per esempio, che la sua "Ambizione Professionale" era di "ascoltare una mia sinfonia suonata alla Festival Hall". Nick Mason trasformò il suo questionario in uno scherzo bonario - vale a dire: "Massima influenza sulla carriera: Paura e rum". Roger tradì tracce d'impazienza - scrivendo "mamma e papà", "nessuno" e "multi!" sotto rispettivamente "Nomi dei genitori", "Hobby" e "Colore preferito"; eppure accettava il gioco volentieri (adattandosi persino alla tradizionale pratica d'ogni pop star di posticipare la data di nascita d'un anno). Syd, in contrasto (a parte riconoscere d'avere "un gatto di nome Rover"), tendeva semplicemente a rispondere "Non ne ho" oppure "Tutto" - oppure a lasciare le caselle sconsolatamente vuote."
Nicholas Schaffner, Pink Floyd, lo scrigno dei segreti, Arcana
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